Sindrome sgombroide

Abbiamo già parlato sulle possibili problematiche che possono causare intossicazioni alimentari nel caso non vengano utilizzati i giusti criteri per la preparazione di piatti a base di pesce crudo. Ormai tutti sanno cos’è l’anisakis, ma pochi sanno cosa sia la sindrome sgombroide.

-“Oggi, anche a seguito di un bellissimo incontro fatto con l’Ausl di Ravenna e la Capitaneria di porto di Cervia con il Sindacato Ristoratori Cervese FIPET, parliamo di sindrome sgombroide.

La Sindrome sgombroide o intossicazione da istamina diversamente da altre intossicazioni, non è causata da virus o parassiti e spesso non viene riconosciuta perché confusa con altre problematiche fisiche.

La sindrome sgombroide è un’allergia molto più frequente di quanto ci immaginiamo. Può essere scatenata mangiando tonno, sgombro, sardine, aringhe, acciughe, lampuga e altre specie ittiche mal conservate. Questo processo può scatenarsi immediatamente dopo che il pesce è stato pescato, se non conservato subito a temperature idonee. Ecco l’importanza di dover sempre mantenere la catena del freddo fino al consumatore finale.

Quest’ultimo concetto è preoccupante, perché ci fa capire quanta poca attenzione ci sia da parte di alcuni commerciati, ristoratori, cuochi,…e da parte dei consumatori. Bisogna lavorare ancora molto per far capire quanto sia importante confezionare, trasportare e conservare gli ingredienti in maniera corretta per evitare problemi di salute.

Ma quando si può manifestare la Sindrome Sgombroide?

Una delle principali cause è come viene trattato il pesce dopo essere stato pescato  e durante  la lavorazione. Se non vengono sempre seguite con cura le regole igienico sanitarie, nel pesce si innescano processi di degradazione che producono una sostanza chiamata istamina. Il pesce a contatto con l’ aria non deve stare mai al di sopra dei 16ºC, altrimenti avremo molte probabilità di contaminazione.

A differenza dell’anisakis, la contaminazione da istamina, non viene annientata dalla cottura o dall’abbattimento di temperatura. Anche in questo caso, nemmeno l’affumicatura  e la salagione riescono a distruggere questa tossina.

L’intossicazione da istamina può manifestarsi in maniera diversa da individuo a l’altro.

I sintomi più comuni sono man di testa, nausea, diarrea, bruciore in bocca e in gola,arrossamento della pelle, crampi allo stomaco. In casi più rari si può arrivare anche alla perdita della vista.

D solito si avvertono entro i 30 minuti / 2 ore  dopo aver mangiato il pesce intossicato.

In genere la durata del malessere può sparire dopo 6/8 ore, ma in alcuni casi può perdurare anche per alcuni giorni.